Sea-ty

Sea-ty è un progetto di European Research Institute realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito della Missione Proteggere l’ambiente dell’Obiettivo Pianeta, in collaborazione con il Comune di Santo Stefano al Mare, l’associazione Reef Check Italia e l’associazione Informare con l’obiettivo di rileggere il legame tra il mare e la città.

Non solo un gioco di parole, come suggerisce il nome, ma un percorso di conoscenza, sensibilizzazione e valorizzazione di un’area marina speciale e unica completamente sommersa, la cui presenza è centrale per l’attività e il benessere umano.

L’area marina delle Secche di Santo Stefano al Mare e la sua densa prateria di Posidonia oceanica diventano protagoniste per la valorizzazione e la diffusione della conoscenza di un’area di estremo pregio naturalistico del Ponente ligure.

Infatti, nonostante il riconosciuto ruolo ecologico delle Secche di Santo Stefano e delle praterie di posidonia e la loro presenza all’interno del Santuario Pelagos, una delle aree marine più importanti al mondo per la presenza di cetacei, l’area è ancora poco conosciuta non solo dai cittadini e dai turisti ma anche dagli stessi abitanti e amministratori. Per questo motivo è poco tutelata e spesso è soggetta a forti pressioni dovute ad attività antropiche come la pesca e l’ancoraggio.

Tre i settori di intervento del progetto:

  • la conoscenza, innanzitutto, con la raccolta di dati scientifici su specie chiave, specie protette e di estremo valore naturalistico utili allo studio dell’area di mare interessata e alla mappatura, sulla base del protocollo di monitoraggio di Reef Check;
  • la sensibilizzazione, con attività di comunicazione e divulgazione che coinvolgeranno cittadini, turisti e scuole in presenza e online e che partirà proprio con una giornata di pulizia delle spiagge libere, venerdì 23 aprile in collaborazione con il Comune di Santo Stefano al Mare;
  • il recupero delle reti perse o abbandonate presenti sui fondali delle secche, in adesione al programma di monitoraggio “Reti nella rete” sarà infine la terza linea di azione del progetto Sea-ty, realizzata insieme a diversi attori locali, come ad esempio il diving Nautilus e l’associazione di divulgazione scientifica asd Informare.

Seguite gli sviluppi e le attività di progetto anche sulla pagina Facebook: https://www.facebook.com/progettoSeaTy