Ben 6 realtà attive nel sociale si sono sedute allo stesso tavolo per costruire una piccola cosa buona. “Buona” in ogni suo aspetto e significato: da quello ambientale, a quello sociale, passando per quello urbano, per finire al significato letterale, quello del sapore.
L’associazione OrtiAlti ha installato serre e coltivazioni sui tetti delle Fonderie Ozanam, l’antico stabilimento industriale dove la cooperativa Meeting Service conduce le proprie attività di formazione (nonché il ristorante); nello stesso complesso, Casa Ozanam è l’ostello dove European Research Institute ospita ragazzi richiedenti asilo, di nazionalità pakistana, nel loro percorso di accoglienza all’interno del progetto “Welcome”.

La sinergia fra questi attori si è arricchita dell’intervento dell’associazione GAPS con la quale, tramite ENAIP Piemonte, sono state finanziati tre tirocini lavorativi per altrettanti ospiti della struttura. Due di questi seguiranno i lavori presso gli OrtiAlti: un ragazzo si occuperà delle coltivazioni in senso stretto, forte della sua lunga esperienza di agricoltore maturata in Pakistan, mentre un secondo (laureando presso il Politecnico di Torino) sarà più dedito all’organizzazione e alla supervisione dei lavori.

Il terzo ragazzo vede invece la partecipazione del quinto attore sul palcoscenico (sui tetti) di Ozanam: l’associazione Parco del Nobile, che mette qui a disposizione la consolidata abilità nel settore dell’apicoltura. Un ragazzo richiedente asilo di nazionalità ghanese si occuperà (previa formazione effettuata negli scorsi mesi) di lavorare con le api, gestire le arnie, fino ad arrivare alla smielatura, per un prodotto dalla grande resa e dall’alta qualità.

European Research Institute si pone così al centro di un progetto dalle molte sfaccettature: un ex stabilimento industriale diventa teatro di un recupero dell’agricoltura, un pezzo di quartiere finito ai margini che rinasce tramite un’attività ormai lontana dai pensieri e dagli occhi di chi nasce e cresce fra le strade di città. Non a caso, fine ultimo di tutto il progetto è far sì che gli OrtiAlti vedano presto realizzate visite, attività ludico-formative, e didattica.