L’otto e nove maggio lo European Research Institute Onlus ha promosso e realizzato il workshop “Le Cliniche Legali e l’accesso alla giustizia – Il caso del Libano”, nell’ambito del progetto europeo  Support to Legal Aid in Lebanon. Gli incontri si sono svolti presso la Sala Multimediale della Regione Piemonte, in corso Regina Margherita 174 a Torino e sono stati aperti da Monica Cerutti, assessore regionale alle Politiche Giovanili, Diritto allo Studio Universitario, Cooperazione Decentrata Internazionale, Pari Opportunità, Diritti Civilie Immigrazione.

Garantire l’accesso alla giustizia: questo il macro-tema che ha dato

il titolo al primo dei due giorni di incontri. I lavori, introdotti e moderati da Iskender Forioso, presidente di ERI Onlus, sono cominciati con l’intervento dell’avvocato libanese George Fiani, in rappresentanza della Beirut Bar Association, il quale ha introdotto lo stato dell’arte relativo all’avanzamento del progetto e più in generale sulle condizioni attuali che riguardano l’accesso ai supporti legali nel Paese del Vicino Oriente.

Durante ognuno dei panel realizzati si è verificato un proficuo dibattito tra il pubblico, i professionisti intervenuti e la delegazione libanese (alla quale ha preso parte anche Karim El Mufti, professore universitario, ricercatore Senior in Scienze Politiche, Diritto Internazionale e Public Policy presso l’università La Sagesse di Beirut).

Successivamente è stato realizzato un focus group sulla situazione italiana con particolare riferimento al tema dell’immigrazione e l’accesso alla giustizia; argomento quantomai sentito e importante anche dai partner libanesi, soprattutto in considerazione delle forti e costanti migrazioni dalla Siria, in particolare dal 2012 a oggi.

L’avvocato Maurizio Veglio ha illustrato il funzionamento delle attività di sostegno legale ai soggetti richiedenti protezione internazionale in Italia e raccontato come sia organizzata la Human rights e Migration Law Clinic di Torino. Si tratta di uno specifico programma congiunto di formazione giuridica tra l’Università di Torino, l’Università del Piemonte Orientale di Alessandria e l’International University College di Torino (IUC) nel campo dell’immigrazione. La partecipazione degli studenti prevede un seminario metodologico di introduzione ad alcuni temi rilevanti di diritto dell’immigrazione e d’asilo, oltre che  lo svolgimento da parte degli studenti stessi di alcune attività pratiche. Tali attività comprendono la partecipazione all’assistenza legale dei migranti o richiedenti asilo (Refugee law clinic).

In seguito, l’attenzione dei lavori si è concentrata sull’assistenza specifica destinata alle donne vittime di tratta ai fini dello sfruttamento sessuale.  L’avvocato Alessandra D’Angelo ha tratteggiato le linee guida che regolano l’accesso alla giustizia per questo delicatissimo tipo di utenza mentre la dottoressa Paola Finzi ha  portato all’attenzione del pubblico intervenuto in sala il caso di studio relativo ad un progetto attualmente in corso e promosso da ERI Onlus su questo stesso argomento, approcciato e condotto secondo la collaborazione multidisciplinare delle professionalità impegnate, a cominciare dal supporto psicologico e dalla mediazione interculturale.

Nel pomeriggio, l’attenzione si è spostata sul tema dell’accesso alla giustizia e i minori. L’avvocato Antonina Scolaro, socia fondatrice della Associazione Italiana Avvocati in Diritto di Famiglia e Minori, ha condotto il proprio intervento focalizzandosi sulla collaborazione tra i legali e gli psicologi.

Ha chiuso i lavori l’avvocato Roberto Trinchero, presidente della Camera Penale del Piemonte e della Valle d’Aosta,  il quale ha posto l’attenzione del suo discorso sull’accesso alla giustizia declinato agli istituti di pena. In particolare si è ragionato sulla “separazione delle carriere” dei magistrati e sul tema della presunzione d’innocenza.